Sergio Marcelli
Fotografia di ritratto
Sergio Marcelli
Fotografia di ritratto
La fotografia di ritratto è un’arte.
Esatto. Perché fotografare una persona non è come fotografare un paesaggio, un mazzo di fiori.
Fotografare una persona non è fotografare un oggetto inanimato. Oltre all’abilità tecnica, serve quel tocco di psicologia per creare la giusta atmosfera.
Ma soprattutto per entrare in sintonia con il modello, saper capire chi hai di fronte, il motivo per cui desidera un ritratto fotografico, sia esso un bambino, una coppia o un professionista a cui serve un’immagine per il proprio profilo.
La fotografia di ritratto è un’arte.
Esatto. Perché fotografare una persona non è come fotografare un paesaggio, un mazzo di fiori.
Fotografare una persona non è fotografare un oggetto inanimato. Oltre all’abilità tecnica, serve quel tocco di psicologia per creare la giusta atmosfera.
Ma soprattutto per entrare in sintonia con il modello, saper capire chi hai di fronte, il motivo per cui desidera un ritratto fotografico, sia esso un bambino, una coppia o un professionista a cui serve un’immagine per il proprio profilo.
La tecnica da sola non permette di realizzare un bel ritratto, non basta a cogliere l’espressione, la personalità, il profilo estetico di una persona.
Serve altro, ed è qualcosa che nessuno può insegnarti, per questo un ritrattista è anche un artista.
Non dimenticare: tra tutti i generi la fotografia di ritratto è quello che più degli altri fonde talento creativo e tecnica.
Tutti ingredienti che sono nel DNA di Sergio.
La tecnica da sola non permette di realizzare un bel ritratto, non basta a cogliere l’espressione, la personalità, il profilo estetico di una persona.
Serve altro, ed è qualcosa che nessuno può insegnarti, per questo un ritrattista è anche un artista.
Difatti tra tutti i generi la fotografia di ritratto è quello che più degli altri fonde talento creativo e tecnica.
Tutti ingredienti che sono nel DNA di Sergio.
Vi sono aspetti che vanno definiti di caso in caso e che in un certo senso determinano tutta la riuscita del servizio fotografico.
LA DOMANDA CHE SI PONE È: COME ORIENTARSI?
Da un lato vi sono questioni soggettive, legate al gusto personale come la possibilità di scegliere tra bianconero e colore.
Ma vi sono anche aspetti oggettivi come decidere se fotografare in sala di posa o in una location esterna.
Vi sono aspetti che vanno definiti di caso in caso e che in un certo senso determinano tutta la riuscita del servizio fotografico.
LA DOMANDA CHE SI PONE È: COME ORIENTARSI?
Da un lato vi sono questioni soggettive, legate al gusto personale come la possibilità di scegliere tra bianconero e colore.
Ma vi sono anche aspetti oggettivi come decidere se fotografare in sala di posa o in una location esterna.
Vuoi fare la carriera di modello o di attore?
Vuoi fare la carriera di modello o di attore?
Ti occorre un ritratto ufficiale per il curriculum, come immagine di profilo per le pagine social, o per una pubblicazione?
Se sei un professionista può essere ambientato nello spazio in cui lavori: un avvocato o un medico nel proprio studio, ad esempio seduto dietro lo scrittoio. Un musicista in sala di prova, un imprenditore nella sua azienda.
Però è meglio andare in sala di posa se la foto è destinata al curriculum vitae o quando le dimensioni di utilizzo sono ridotte, come potrebbe essere l’immagine per il proprio profilo Linkedin.
Ti occorre un ritratto ufficiale per il curriculum, come immagine di profilo per le pagine social, o per una pubblicazione?
Se sei un professionista può essere ambientato nello spazio in cui lavori: un avvocato o un medico nel proprio studio, ad esempio seduto dietro lo scrittoio. Un musicista in sala di prova, un imprenditore nella sua azienda.
Però è meglio andare in sala di posa se la foto è destinata al curriculum vitae o quando le dimensioni di utilizzo sono ridotte, come potrebbe essere l’immagine per il proprio profilo Linkedin.
Una foto di gruppo è più impegnativa perché è impossibile controllare contemporaneamente le espressioni di tutti.
In sala di posa poi le luci e le apparecchiature e lo spazio comunque ridotto tendono ad inibire chi posa, sfavorendo la spigliatezza.
Per questo talvolta è preferibile scattare in esterni o in un ambiente dove ci si trova a proprio agio.
Qualche idea ce la offre la fotografia d’inizio Novecento: un’epoca in cui si scattavano poche fotografie, ed un ritratto era sempre un evento unico.
Una foto di gruppo è più impegnativa perché è impossibile controllare contemporaneamente le espressioni di tutti.
In sala di posa poi le luci e le apparecchiature e lo spazio comunque ridotto tendono ad inibire chi posa, sfavorendo la spigliatezza.
Per questo talvolta è preferibile scattare in esterni o in un ambiente dove ci si trova a proprio agio.
Qualche idea ce la offre la fotografia d’inizio Novecento: un’epoca in cui si scattavano poche fotografie, ed un ritratto era sempre un evento unico.
Con i bambini il discorso è più interessante, specialmente se sono molto piccoli. Tre sono le fasce d’età da tenere in considerazione: la prima per i più piccini tra i tre e i sei mesi, la seconda dopo il primo anno con i primi passi, e infine con l’inizio delle scuole.
I più piccoli hanno il grande dono di essere spontanei e sinceri: su questo Sergio concentra l’attenzione, proponendo sempre una visione alternativa alle tante foto che si vedono in giro.
Un ritratto in studio o a casa del bambino? Questo è un altro aspetto importante.
Nel suo ambiente infatti un bambino supera più facilmente la timidezza nei confronti del fotografo, specialmente se è molto piccolo.
Con i bambini il discorso è più interessante, specialmente se sono molto piccoli. Tre sono le fasce d’età da tenere in considerazione: la prima per i più piccini tra i tre e i sei mesi, la seconda dopo il primo anno con i primi passi, e infine con l’inizio delle scuole.
I più piccoli hanno il grande dono di essere spontanei e sinceri: su questo Sergio concentra l’attenzione, proponendo sempre una visione alternativa alle tante foto che si vedono in giro.
Un ritratto in studio o a casa del bambino? Questo è un altro aspetto importante.
Nel suo ambiente infatti un bambino supera più facilmente la timidezza nei confronti del fotografo, specialmente se è molto piccolo.
Un ritratto di coppia, o una foto singola offre libertà di scelta: può andare bene in studio, in esterni, in bianco e nero, a colori.
Le possibilità sono tante, anche sul tipo di stampa. Se sei amante del classico puoi scegliere il bianconero su pellicola lo studio di Sergio ti propone splendide foto stampate a mano su carte da museo. In digitale puoi scegliere tra una delle carte fine-art garantite in termini di conservazione e qualità.
Se poi ami la sperimentazione più pura, non ci sono problemi: visita la gallery dedicata alla fotografia di ricerca e scopri il mondo visionario di Sergio Marcelli.
Un ritratto di coppia, o una foto singola offre più libertà di scelta: può andare bene in studio, in esterni, in bianco e nero, a colori.
Le possibilità sono tante, anche sul tipo di stampa. Se sei amante del classico puoi scegliere il bianconero su pellicola lo studio di Sergio ti propone splendide foto stampate a mano su carte da museo. In digitale puoi scegliere invece tra una delle carte fine-art garantite in termini di conservazione e qualità.